THE WHY WAY PER INDIVIDUI
Analisi biografica filosofica:
Consapevolezza di sé & relazioni sostenibili
Diventa ciò che sei.
Siamo relazioni. Ogni biografia è unica ed è interconnessa. Prendersi cura dei propri legami è un modo di prendersi cura di sé, degli altri e del nostro mondo.
Percorsi personali
The Why Way è una filosofia di cura, un approccio che nasce dalle tradizioni filosofica e psicoanalitica e si nutre della sapienza alimentata dalle arti, dalla spiritualità, dalle domande di senso che aiutano a orientarsi.
Sedute individuali
Cura esistenziale
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“Intraprendere un percorso di analisi biografica accompagnati dalla pratica filosofica è una scelta che viene da dentro, da un bisogno di comprendere un senso più profondo di quello che ci accade, delle nostre decisioni e andare al di là dei propri schemi mentali ed emotivi non per cancellarli ma per accoglierli e accettarsi pienamente, nella consapevolezza che esistono. Per vivere pienamente.
Nelle sedute individuali il dialogo verbale può essere accompagnato da momenti di ascolto corporeo e respirazione consapevole.
La durata del percorso non è stabilita a priori, ma da un ascolto reciproco che prende un tempo adeguato a percorrere una strada che porta l’analizzando/a a sentirsi “a casa” presso di sé.
Mi rivolgo alla dimensione “sana” delle persone, al disagio esistenziale, alla difficoltà di trovare un senso nella vita, ai conflitti con sé e con gli altri, ai momenti di spaesamento che generano paura a muoversi da dove si è. In generale mi rivolgo a chi ha fame di conoscersi meglio e di essere artefice del proprio benessere con la consapevolezza della sua impermanenza”.
Ogni seduta dura 50 minuti, in presenza; per esigenze specifiche può essere anche online.
Il primo colloqui è gratuito.
Il primo colloquio è gratuito.
Seminari di gruppo
Vivere & comunicare con sé & con gli altri
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È un seminario di pratica dialogica per dialogare in modo costruttivo anche nella differenza e includere i diversi punti vista.
Il seminario è l’occasione per allenare lo scambio comunicativo finalizzato all’accrescimento delle potenzialità creative individuali e collettive.
È un esercizio di ascolto e silenzio, è uno spazio di parola e ascolto che allena mente e corpo a non essere reattivi, a mettere da parte certezze solidificate e pulsioni narcisistiche per creare insieme nel gruppo una possibilità di parlare in modo non conflittuale, costruire senso insieme e dare vita a qualcosa di più grande della somma di ogni individuo. In un periodo cosi pieno di conflitti, di difficoltà a comprendere l’altro e a farsi capire e ascoltare, questo seminario è una vera palestra.
Nel seminario si seguono le 5 regole della comunicazione biografico solidale e la pratica dialogica del fisico quantistico David Bohm.
Viene proposto a gruppi già formati che hanno la necessità di allenare il pensiero collettivo e abbassare il conflitto o a gruppi disomogenei di singole persone che desiderano imparare a parlare con gli altri e non limitarsi a parlare agli altri.
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Condotti insieme a Maia Cornacchia sono seminari alla scoperta del linguaggio del corpo in relazione alle proprie emozioni, storie, incontri. La relazione con la natura, con la luce e il buio che segnano i giorni, con piante, erba, nuvole e cielo e con il respiro è il veicolo per rendere questa esperienza un attraversamento di soglia verso una più ricca relazione con sé e con gli altri.
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Nella quotidianità il tempo ci viene rubato, non dal lavoro, non dal capo o dai clienti né da genitori anziani che necessitano le nostre cure, ma proprio da noi, dalla nostra disattenzione. Essere attenti, presenti e in ascolto è un nostro potere in ogni momento della vita, anche in quelli più tragici e dolorosi che necessitano proprio del nostro essere qui pienamente. Le passeggiate di meraviglia sono esperienze collettive di attenzione verso il movimento del nostro corpo e la sua relazione con le cose e i vuoti che lo circondano, nella città così caotica quanto ricca di sorprese e bellezza. Una boccata di ossigeno nel caos della nostra vita, senza ritirarsi in un monastero ma anzi godendo del traffico e del rumore come allenatori di attenzione e presenza.
Un approccio integrato alla cura esistenziale
L’incontro tra l’analisi biografica & la mediazione umanistica dei conflitti
Accompagno le persone nella cura esistenziale di sé, per trasformare la propria vita, le difficoltà e gli incidenti di percorso in risorse che nutrono la propria crescita, danno senso alle scelte e creano consapevolezza sull’impatto che si ha sugli altri.
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L’incontro negli anni tra gli studi filosofici, le scuole spirituali tradizionali, le esperienze corporee di meditazione, la scuola di specializzazione in mediazione umanistica dei conflitti (CIMFM) e la scuola Philo di analisi biografica a orientamento filosofico (ABOF), mi ha condotta a mettermi al servizio di chi desidera intraprendere un percorso di analisi esistenziale animato da nuove domande per costruire un’ immagine di sé, della propria vita e degli altri meno conflittuale e più in armonia con il proprio essere nel mondo.
L’analisi biografica a orientamento filosofico è una relazione di cura nel senso filosofico originario di “terapeutica” del vivere e del vivere-con, la mediazione umanistica dei conflitti è uno spazio fisico e metafisico che accoglie il disordine, la sofferenza e la separazione per trasformarle in un “con” possibile.
Ho integrato le due visioni e le due pratiche per prendermi cura delle persone nel loro vivere con sé, gli altri, il mondo (privato, professionale o educativo) e pensare la relazione in modo più generativo.
Sia per l’analisi biografica che per la mediazione umanistica dei conflitti il metodo è costituito in primo luogo dall’analista stesso, la cui formazione è innanzitutto formazione della persona.
Ho imparato a leggere gli eventi della vita con occhi più lucidi e una consapevolezza che non crea illusioni ma piuttosto fornisce strumenti per stare in questo mondo con amore, gratitudine e fiducia, sapendo che tutto è impermanente e nulla ci è dovuto. Quindi sono grata a tutte le persone che ho incontrato e incontro, ai lutti, alle separazioni, ai conflitti che ho vissuto e vivo, ai tanti no che ho ricevuto, ai si e alla cura che posso dare e ricevere, a me stessa e al mio corpo che da 55 anni mi porta a spasso permettendomi di vivere bene con vitalità.
Come analista non ho risposte, ma intuizioni, lenti e buone domande con cui ascolto e le aiuto le persone a osservare la realtà interiore ed esteriore, le relazioni, i disordini, non tanto per fare ordine, ma piuttosto per leggere la propria autobiografia in una cornice più ampia, in relazione con i legami significativi e con il tempo presente.
Poiché l’analista filosofa si rivolge alla dimensione “sana” delle persone, al disagio esistenziale, alla difficoltà di trovare un senso nella vita, non mi rivolgo alle dimensioni psicopatologiche che richiedono un trattamento diverso dalle competenze di cura dell’analista filosofo o del mediatore.
Valeria Cantoni Mamiani