THE WHY WAY PER LE COMUNITÀ
Nutrire relazioni con la cultura
Mettere in scena arti & pensieri,
dialoghi & partecipazione
Incontrarsi grazie alla cultura è sempre una festa e un modo per essere comunità facendo fiorire le persone, le istituzioni, le cittadinanze.
Progettazione culturale, ideazione artistica & curatela
The Why Way coinvolge una nuova comunità di persone che da oltre vent’anni creano contenuti, format culturali, progetti artistici per istituzioni pubbliche e private che desiderano condividere idee, esperienze, riflessioni e creare spazi di incontro, approfondimento e partecipazione attraverso la cultura e le arti.
Pensieri in scena
Ispirazione, partecipazione & emozione
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Ideiamo e curiamo festival e manifestazioni culturali con un approccio di approfondimento trans-disciplinare convinti che il sapere, quando si nutre di diversità, diventa vasto e ricco e che la bellezza si forma negli spazi d’incontro.
Ci sta a cuore la crescita spirituale, cognitiva ed emotiva delle comunità urbane e sociali che oggi più che mai hanno bisogno di occasioni di approfondimento e riflessione per darsi un senso e creare senso insieme.
L’arte è spesso al centro dei nostri format come veicolo che tiene insieme temi differenti per creare esperienze memorabili che toccano le persone nella loro dimensione cognitiva ed emotiva. Le discipline più teoriche vengono fatte incontrare con le arti perfomative in format di grande impatto che traggono forza dal qui e ora della presenza del pubblico.
Abbiamo costruito nel tempo una rete di professionisti affidabili dell’organizzazione e produzione per garantire che tutta la filiera della manifestazione sia di grande qualità. Le persone si ricordano di più di una cattiva organizzazione che dei contenuti più ispirativi.
Fare un programma per un festival culturale vuol dire ritagliare e mettere insieme le tessere di un puzzle per dare forma a qualcosa di unico.
Le fasi del nostro lavoro sono: ascolto, studio, convivio di idee, proposta di ciò che ci appassiona, connessione con autori e possibili ospiti, costruzione del programma.
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Il dialogo è un’arte in sé. Un buon dialogo sa infatti dare vita a uno spazio creativo in cui i due dialoganti possono dare voce a idee, ispirazioni ed esperienze che accadono ed emergono in un qui e ora che è performativo e generativo.
Condurre e moderare dialoghi implica la capacità di tessere trame sempre rinnovate con le idee e le esperienze delle persone che si vogliono coinvolgere. Abbiamo intrecciato negli anni una rete di personalità della cultura, delle scienze, delle arti che abitano il mondo e si fidano della nostra capacità di creare legami sottili, di mettere insieme grandi temi sulla complessità del vivere individuale e sociale con le domande che nascono da quotidiano. Di abitare le soglie e starci bene.
Artisti con filosofi, registi con scienziati, coreografi con psicoanalisti, fotografi con matematici e cosi via, le coppie che abbiamo messo in dialogo sono state centinaia negli anni. Dal loro incontro, grazie alla nostra conduzione, sono nati nuovi stimoli, domande, amicizie, nuovi progetti e migliaia di persone sono state ispirate e coinvolte.
Cosa significa fare comunità con la cultura
Creare uno spazio e un tempo per connettere persone grazie alla possibilità di creare significati rilevanti insieme e condividerli sentendosi appartenere a una stessa comunità di destino, più grande della somma di ogni individuo. La comunità va coltivata, nutrita e tenuta insieme nelle sue continue trasformazioni. Poiché avere cura è agire per mantenere, continuare e riparare il mondo, i progetti culturali che contribuiamo a creare sono la nostra pratica di cura, in questa nostra epoca disconnessa nelle relazioni, seppur connessa con la tecnologia.
Alcune nostre esperienze
Pensieri Stupendi
Jewish and the City Festival, Milano
Incontro Festival di Vidas